Comunicazione & Forme



 

 

 

 

        Marzo 2008

IL BULLISMO e la crisi dei valori democratici

di Domenica Crea

 

Articoli e Servizi Particolari

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IL BULLISMO e la crisi dei valori democratici -
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“La scuola pubblica, pur sola e povera, è determinata: declinando ogni invito a fare la tuttologa, insegnerà a tutti che le regole della convivenza civile, espresse dalla nostra amatissima Costituzione, si devono rispettare, come quelle della grammatica e che il bullismo è l’idea sbagliata della legalità”
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Il bullismo nelle scuole non nasce a scuola, è un segnale di malessere, di rifiuto dell’altro, di affermazione unica del sé e delle proprie istanze; è la crisi dovuta al mancato riconoscimento delle norme della convivenza civile; è la regressione della civiltà che è gentilezza/nobiltà d’animo, verso la rinnovata barbarie delle tante discriminazioni.
- La scuola registra pressanti richieste, provenienti anche dalla stessa Amministrazione scolastica, come da altre Istituzioni pubbliche, affinché si trasformi in luogo di assistenza e cura e gli insegnanti si trasformino in psicologi, sociologi, parasanitari ….in una scuola sempre più sola, più povera di risorse professionali e strumentali, dove l’estensione e la complicazione dell’attività richiesta agli insegnanti è ormai incommensurabile.
Quando si era consapevoli che qualcosa d’importante avveniva nelle scuole, ci si comportava tutti, specialmente gli Enti Locali, in modo da facilitarne il compito; le famiglie vedevano nell’istruzione un’occasione per avviare i propri figli a percorsi ascendenti di mobilità sociale. Ora, in molti, troppi, vedono nell’istruzione, anzi nell’edificio scolastico, spesso privo di reali spazi di vita scolastica, un’occasione di risparmio di risorse: i genitori non trovano di meglio che la scuola, per affidare i propri figli a qualcuno quando devono lavorare; gli Enti Locali fanno a scarica barile con lo Stato e viceversa; le ASL si meravigliano se la scuola è priva di competenze professionali e di spazi adeguati per gestire i nostri alunni con gravi patologie del comportamento e bisognosi di serie riabilitazioni e così via …..fin’anche i Sindacati vedono nella scuola un ring, sul quale disputare lotte fratricide, fino all’ultima tessera sindacale.
- Il successo misurabile in quantità di soldi, il successo raggiunto anche a dispetto delle regole della civiltà, oggi ha preso posto ovunque, a causa dell’ignoranza dei più: è più forte chi è più ricco, è più forte chi ha più potere, è più forte chi è più arrogante, è più forte chi urla di più, è più forte chi usa gli altri, è più forte chi affascina gli ignoranti, è più forte chi si fa le leggi su misura …….
In questo mondo di “forti”, la gentilezza d’animo e la cultura infastidiscono, sono derise: il bullismo è un’idea della legalità che esalta la filosofia del più forte. E’ un’idea sbagliata? SI! La scuola pubblica, pur sola e povera, è determinata: declinando ogni invito a fare la tuttologa, insegnerà a tutti che le regole della convivenza civile, espresse dalla nostra amatissima Costituzione, si devono rispettare, come quelle della grammatica e che il bullismo è l’idea sbagliata della legalità. Dio ci aiuti.

Dott.ssa Domenica Crea
Dirigente Scolastico

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Segnaliamo che
“Bullismo: a Roma il concerto promosso dalla Polizia di Stato ‘note di sicurezza’ con Baglioni, Fiorello ed altri”, DATA 7 MARZO 2008,
è tra le notizie in Primo Piano sul sito Internet del Ministero dell’Interno
http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/
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