Comunicazione & Forme



 

 

 

 

           Dicembre 2006

Demistificazione: attingiamo dall'arte -

           di Gianfranco Russino


Xante Battaglia

 

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Demistificazione:
attingiamo dall’arte

Xante Battaglia, Artista italiano di fama internazionale, titolare della prima cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, ne è il pioniere.
“Gesto unico nella storia dell’arte – scriveva Gregory Battcock, poi, nel 1976 quando il pittore Battaglia era presente alla Biennale di Venezia – le “cancellazioni” di Battaglia sono degne di studio da parte di allievi e storici dell’arte”


“… I segni dipinti sul personaggio appaiono come messaggi visivi forti per evidenziare l’alterazione (sfregio, cancellazione) che ne subisce il Personaggio (o una integrità, o un mito), quando è vittima inconsapevole della mercificazione” .

A volte ci si serve di personaggi illustri per mercificare: e questo non va bene. Altre volte ci si nasconde dietro egide per operare, ma anche per male operare. E anche quest’ultimo punto non va bene.
La demistificazione del Maestro Xante Battaglia, o concettualizzazione dell’arte visiva documentata a partire dal 1967 ad oggi, sembra voglia fare uscire allo scoperto le mercificazioni in atto o che hanno “colpito”, suo malgrado, il Personaggio. I segni dipinti sul personaggio appaiono come messaggi visivi forti per evidenziare l’alterazione (sfregio, cancellazione) che ne subisce il Personaggio (o una integrità, o un mito), quando è vittima inconsapevole della mercificazione.
Per capirci un po’ di più si può fare il paragone con le Raccolte Fondi sotto l’egida di un Ente Benefico di tutto rispetto per cui, per quanto possiamo, aderiamo in molti; per poi, alcune volte, delusi e defraudati nella nostra originaria intenzione veniamo a scoprire dalla cronaca (Striscia la notizia” ne è intraprendente maestra) che a quell’ente benefico non è stato versato, per perseguire i suoi scopi statutari, neanche un euro: MERCIFICAZIONE, PUNTO E FINE.

Un pittore artista non tratta i singoli casi cronicistici, questo è compito della Stampa, ma alla stampa si “associa”, ne segue il passo. Un pittore a respiro internazionale, quale Battaglia è, capta e anticipa l’evento; e si occupa dell’evento, a suo modo, con la sua Tecnica, nella sua intera globalità. Ed ecco che è nato, sulla tela, mesi fa, un quadro di Battaglia dal titolo “Il Corano che avvolge l’Europa”.
C’è chi segue le leggi religiose dettate dai Testi Sacri per vivere in pace con Dio, con Allah e con se stessi e meritarsi il Paradiso. Ma c’è anche chi mercifica a mò di scudo per giustificare azioni contro ogni Religione e contro i propri simili mischiando il SACRO che è tutto il contrario del PROFANO.
“Abuso del nome di Dio” sono parole di Papa Ratzingher, trasmesse da Radio1 nel giornale radio delle ore 7 del passato 24 luglio 2006. Parole che pesano, per noi Cattolici, come macigni. E, non abuseremo del nome di Dio.
“L’uccisione di innocenti nel nome di Dio è un’offesa a Lui e alla dignità umana” sono parole del 30 novembre 2006 contenute nella dichiarazione congiunta firmata nella sede del Patriarcato di Costantinopoli da Papa Ratzingher e dal Patriarca ortodosso turco Bartolomeo I. (Fonte Apcom).
E, siamo, quasi tutti ragionevolmente d’accordo che quando un Credo ne esce angustiato e mortificato, non va, mai, bene.
Dalla stessa Fonte Apcom al sito www.apcom.it riportiamo: Cattolici e Ortodossi – si legge nella dichiarazione – sono chiamati ad intraprendere insieme azioni a favore del rispetto dei diritti dell’uomo, di ogni essere umano, creato ad immagine e somiglianza di Dio, come pure per lo sviluppo economico, sociale e culturale”
Culturale, già!
Se vogliamo tradurre la demistificazione pittorica di Battaglia, i segni che “segnano” l’Opera nella sua integrità, questi segni sembrano darci un messaggio visivo che tradotto in parole può significare: MERCIFICARE NON VA BENE. UTILIZZARE “MITI” PER AZIONI MERCIFICATORIE DISTRUTTIVE: NON VA BENE.
Il risultato del mito mercificato, del quale se ne dovrebbero vergognare i mercificatori, ce lo fa vedere, già dal 1967, a sua geniale esplicazione, sulla Tela, Xante Battaglia, artista italiano di fama internazionale: “Gesto unico nella storia dell’arte – scriveva Gregory Battcock, poi, nel 1976 quando il pittore Battaglia era presente alla Biennale di Venezia – le “cancellazioni” di Battaglia sono degne di studio da parte di allievi e storici dell’arte. Quando si saprà di più riguardo alla natura essenziale dell’arte stessa e alla manipolazione estetica degli impulsi distruttivi di alcuni artisti, si sarà scoperto un nuovo elemento, di cui Battaglia è stato pioniere…” .
Visitata l’opera di Battaglia nella nostra home Page del giornale “Comunicazione & Forme”, come documenta il misuratore delle visite al giornale, da diverse Regioni italiane (Lombardia, Sicilia, Lazio…) da Enti Pubblici, culturali o Privati cittadini e da diverse Nazioni: Repubblica di San Marino, Parigi, New York (25 maggio 2006 ore 18,50 ora locale 12,50…).
Keywords: Xante Battaglia, un’egida che dà lustro, attraverso il quadro, al giornale culturale e scientifico “Comunicazione e Forme” che nella home page ha un’opera dell’artista visitata apposta dal 16% dei Lettori. Un’egida, a notorietà internazionale, che dà lustro alle Accademie di Belle Arti dove il Maestro ha insegnato (di Reggio Calabria, Carrara, Macerata, Venezia), un’egida che dà lustro, unitamente a tanti altri suoi colleghi illustri di fama internazionale, all’Accademia di Brera dove Battaglia insegna e ama insegnare: “E’ una grande soddisfazione – dice il Prof. Battaglia, titolare della I^ Cattedra di Pittura a Brera - tutte le volte che in un giovane studente emergono e sono tangibili le doti geniali dell’artista”.
Tra i vincitori di Salonprimo 2005, http://www.salonprimo.it/2005/op_l.htm
l’allievo di Brera Manuel Labbate presentato dal Prof. Xante Battaglia.


Gianfranco Russino



Quadri e sculture del Maestro Xante Battaglia
Galleria delle Meraviglie – Milano, Stazione Centrale