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     Settembre 2012

DIETA E PREVENZIONE,

   il grande valore della "povera" Dieta Mediterranea

di Italo Richichi

 

 

Articoli e Servizi Particolari

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Professor Italo Richichi - cardiologo, specialista in Scienze dell'alimentazione

Presidente Federazione Nazionale Circoli Calabresi

 

DIETA E PREVENZIONE

 IL GRANDE VALORE  DELLA  “povera” DIETA MEDITERRANEA

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“…Il modello Dieta Mediterranea risulta il più valido al mondo, il meno costoso e quello che protegge la salute…”

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A Nairobi il 16 novembre 2010 la Dieta Mediterranea è stata riconosciuta patrimonio culturale dell'Unesco. Il significato di questo riconoscimento supera le aspettative più rosee che si potessero immaginare. Oramai la globalizzazione decide i destini del mondo. Basta che un batterio inquini un alimento in Germania e crolla il mercato del prodotto in tutta l'Europa e nel mondo; la paura s'impadronisce della gente e i mass media condizionano gli interessi del pianeta.

La salute e il benessere rappresentano il primo problema dell'uomo e l'alimentazione ne costituisce lo scalino più alto; i cibi, cosa contengono, dove sono prodotti e la filiera di conservazione, promozione, diffusione e commercio costituiscono un percorso di grande rilevanza scientifica, legale ed economica, caratteristiche intrinseche che debbono essere garantite a tutti i cittadini del pianeta. La rete a maglia stretta non è stata e non può, almeno per adesso, essere costruita.

L'argomento resta sempre avvincente e non può essere relegato alla gestione di pochi settori commerciali che, per ovvi motivi, ne trascurano le qualità più importanti, cioè la salute dei cittadini. Dietologi, nutrizionisti, medici, cardiologi, naturalisti, istituzioni, università ed altri ancora debbono essere coinvolti ed integrati per mantenere il benessere del corpo umano, salvaguardandone la fragilità.

Che la Dieta Mediterranea sia salita sul trono più alto del mondo rappresenta l'obiettivo più ambito che la razza umana potesse ottenere, la  prevalenza non solo dell'alimento, ma soprattutto della cultura, il modello, la storia e la tradizione dell'utilizzo del cibo.

LA STORIA . Durante la Seconda Guerra Mondiale, le truppe di liberazione degli alleati;  nelle truppe americane alcuni ricercatori si sono accorti che in Calabria non esisteva l'infarto miocardico e le malattie tumorali come nel resto del mondo.

Questa annotazione scientifica ha sollevato l'attenzione scientifica tanto da far ritornare alla fine degli anni '60 un team di ricercatori guidati da un noto esperto americano per realizzare uno studio scientifico sull'alimentazione: gli usi, i costumi, il metodo, lo stile; tutto il percorso dei prodotti che si usano nella dieta del territorio.

A Nicotera, piccola cittadina calabrese di poche migliaia di abitanti, nel vibonese, sul mare, si è impiantata l'equipe del prof. Ancel Keys, alla quale parteciparono anche ricercatori di fama mondiale quali Mario Mancini, docente dell'università napoletana e il prof. D. White, grande cardiologo americano.

E' stato realizzato un progetto  tra i cittadini di Nicotera per conoscere ciò che mangiavano quei cittadini in quel periodo: cosa, come, dove, quando e lo stesso costo. Cereali, frutta, verdura , insalata, olio di oliva, vino locale, pasta, pane, riso; la carne e il pesce nel dopoguerra calabrese erano un lusso; magari qualche uovo, formaggio, latte prodotto sempre localmente: ricette genuine preparate dalla madre di famiglia che lavorava, accudiva la casa e i figli e cucinava. Cucinava come la madre sua aveva insegnato a lei e come sua madre aveva imparato dalla mamma; cultura casalinga con ricette fatte ad hoc con cibi puliti, non inquinati, non sofisticati, non biologicamente modificati.

Rilevante la quantità dei derivati vegetali, garanzia di grassi e proteine vegetali (70%), pochissimi i grassi e le proteine animali (30%).

Dieta povera a bassissimi costi, fatta in casa con il solo interesse di alimentarsi in modo autoprotetto! Ognuno mangiava come le famiglie avevano imparato ed avrebbero insegnato.

Questa dieta lasciava lontane le malattie cardiovascolari e tumorali che ora, nei Paesi industrializzati del mondo, miete il 75% di tutti i morti.

Ancel Keys, al Jolly Hotel di Gioia Tauro alla fine degli anni '60, in una conferenza stampa ha pubblicato i risultati di quella ricerca che rappresentava una realtà eccezionale. Da qui Keys realizzò nel mondo il Seven Country Study, l'importante studio confrontando lo stile dell'alimentazione partendo dalla Dieta Mediterranea di Nicotera. Dopo 40 anni i dati elaborati hanno confermato i presupposti che la Dieta Mediterranea protegge dalle malattie cardio-degenerative e tumorali.

Il grande ricercatore ha vissuto 100 anni ed è morto a Pollica dove risiedeva dagli anni '70 e quando morì, nel 2004, venne insignito dal Presidente della Repubblica.

Cosa significa il riconoscimento di Nairobi. Il modello Dieta Mediterranea risulta il più valido al mondo, il meno costoso e quello che protegge la salute. Oramai questo modello risulta meno efficace rispetto a 50 anni fa; da allora anche a Nicotera, in Calabria ed in tutti i paesi mediterranei questa Dieta non viene praticata più da nessuno perchè i fast food, la carne magra e grassa, burro e margarina si stanno sostituendo al sano olio di oliva genuino, riportando anche in Calabria gli indici di diffusione dei fattori di rischio. Anche in Calabria gli infarti miocardici ed i tumori sono diffusi come altrove. Oramai il ritorno alla protezione è definitivamente compromesso.

Italo Richichi