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I COMUNI DEI PARCHI IN ASSEMBLEA

ROMA

 

Si è tenuta a Roma il 17 dicembre 2004, presso la splendida Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati, la seconda assemblea nazionale dell’Associazione Italiana Comuni dei Parchi. L’assemblea, convocata dal Presidente Michele Galimi, Sindaco di Cinquefrondi, ha avuto come scopo principale quello di tracciare il percorso delle politiche di valorizzazione delle aree protette, oltre ad indicare le  scelte capaci di attivare risorse per valorizzare il patrimonio locale territoriale. Presenti decine di Sindaci provenienti da diversi Parchi italiani; numerosi dal Cilento.

A rappresentare il Parco Nazionale d’Aspromonte hanno preso parte Sindaci e rappresentanti dei Comuni di Cinquefrondi, Cittanova, Bagaladi, Ciminà, Samo, Canolo, Gerace, Staiti, S.Eufemia d’Aspromonte, Molochio, Oppido Mamertina, S.Agata del Bianco e della Comunità Montana della Limina.

Tra le personalità di spicco all'Assemblea romana, il Presidente di Federparchi Matteo Fusilli , il coordinatore nazionale per le aree protette di Legambiente Antonio Nicoletti ed Enrico Fontana de La Nuova Ecologia che ha moderato il dibattito.

Non hanno potuto partecipare ai lavori i componenti della Commissione parlamentare ambiente trattenuti in Aula da una votazione imprevista, ed il sottosegretario all’Ambiente on. Roberto Tortoli.

“Per raggiungere gli obiettivi posti dall’assemblea – ha detto il presidente Michele Galimi- è necessaria un'integrazione tra popolazione e natura affinché diventino protagoniste dei processi di recupero e valorizzazione delle identità locali. Le aree protette del nostro paese sono territori diversi per situazioni fisiche e culturali, ma hanno in comune uno stretto rapporto tra le attività umane e l'ambiente. Un rapporto che ha contribuito a modellare, nel tempo, paesaggi dalle qualità estetiche, ecologiche e culturali, preservando spesso una biodiversità importante. Per questa ragione – ha continuato Galimi- è evidente l'importanza di potenziare l’impegno e la partecipazione dei Comuni ed il ruolo delle comunità dei Parchi”.

 



Foto di repertorio Convegno a Bagaladi il Sidaco Angelo Curatola è il terzo da destra

   

C'è da considerare che per questi territori è necessario mettere in campo un processo integrato che tenga insieme tutte quelle risorse che devono rappresentare la “forza motrice” dello sviluppo sostenibile. Le foreste italiane ad esempio la cui gran parte è nei Parchi, crescono ogni anno. Di fronte a una massa di legname di oltre un miliardo di metri cubi c’è un utilizzo di appena 9 milioni, che copre solo in minima parte il fabbisogno di materia prima. Un uso razionale potrebbe rappresentare una grande ricchezza per questi territori. In futuro inoltre i Comuni dei Parchi potrebbero avere un ruolo trainante per rispettare gli impegni del Protocollo di Kyoto: le aree parco, in quanto “pozzi di assorbimento del carbonio”, possono diventare dei “laboratori locali per la difesa del clima” che danno luogo allo studio e all’implementazione di attività di promozione dell’efficienza energetica e alla creazione di materie prime e fonti energetiche alternative.

Negli sviluppi assembleari, l'Associazione italiana Comuni dei Parchi,  ha elencato dieci proposte per sostenere il processo di valorizzazione del distretto territoriale delle aree protette: inserire il parametro “aree protette” nei contributi correnti perequativi previsti dal trasferimento erariale agli enti locali; attivare contributi che permettano il mantenimento di servizi sul territorio, indispensabili per garantire una migliore qualità della vita; prevedere un sistema di incentivi e premi di insediamento a favore di coloro che trasferiscono la propria residenza o attività economica in un Comune che si trova in un'Area protetta; agevolare la promozione, la diffusione e la vendita dei prodotti territoriali; incentivare le imprese a effettuare interventi di miglioramento delle aree del Parco; gli interventi di manutenzione potrebbero essere agevolati prevedendo opportuni canali di finanziamento creditizio; favorire la riconversione delle attività economiche verso una corretta gestione ambientale; costituire una rete solidale per la biocapacità produttiva che farebbe da apripista a una Banca di servizi reali; costituire una Borsa nazionale per i diritti di emissione nel campo energetico; sostenere e finanziare la produzione energetica da fonti rinnovabili, particolarmente agevole nei territori dei Parchi per la loro conformazione e collocazione geografica.

1680 sono i Comuni italiani ricadenti nei Parchi: una ricchezza importante della Nazione. E dall'assemblea romana emerge che gli Amministratori ne hanno la piena consapevolezza 

 

 

Federico Curatola               

 

Dicembre 2004

I Comuni dei Parchi in Assemblea

di Federico Curatola

 

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