Comunicazione & Forme



 

 

 

 

        Aprile 2008

LA TELA BLU

 

Articoli e Servizi Particolari

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LA TELA BLU –
Sogni spezzati a Pippa Bacca,
sola e fiduciosa, in Turchia. Un lutto che sconvolge.
Anche il Presidente turco Abdullah Gull ha espresso il suo cordoglio alla famiglia.

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…Poi le due amiche si sono separate, con l’accordo di riunirsi.
E in questa solitudine, per una di loro il dramma.
La riflessione che ne consegue giunge a indicare che è meglio affrontare i viaggi, lontani, in compagnia, rimanendo in compagnia, e mai da soli. “L’unione fa la forza”, perché di gente o gentaglia, disadattata, avulsa dal contesto civile e sociale, che con l’inganno lede o distrugge la libertà degli altri, se ne può incontrare.
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Quando una vita umana viene distrutta ci sentiamo socialmente colpiti e addolorati dal triste, ingiustificato atto di barbarie commesso ai danni della persona umana.
L’atto di barbarie si è consumato ai danni affettivi del fidanzato e dei familiari della donna che, indossando un abito bianco, simile a un abito da sposa, che, attraverso quell’abito-performance voleva compiere un atto comunicativo di pace. Quell’abito bianco indossato, fotografato in vari luoghi e città, avrebbe dovuta preservare Giuseppina Pasqualino di Marineo, nome d’arte Pippa Bacca, pittrice, da attacchi. Anzi, ancora di più, avrebbe dovuto significare pace in un contesto ancora più ampio; cioè verso tutti coloro che l’avrebbero incontrata lungo il cammino, a tappe, in autostop, verso la destinazione prescelta, la città di Gerusalemme. Anzi avrebbe dovuto avere una risonanza maggiore: quella artistica da mostrare a un pubblico milanese amante della pittura comportamentale.
Così non è stato. L’uomo che ha offerto il passaggio a Giuseppina, a bordo del suo furgoncino, alla periferia di Istanbul ha approfittato sessualmente di lei, e l’ha uccisa, seppellendone il corpo, ritrovato l’11 aprile, vicino alla città di Gebze. Dell’assassino, attraverso i giornali, conosciamo il nome che non scriviamo, sappiamo che ha trentotto anni, che è separato ed è padre di due figli, e che ha precedenti penali.
Giuseppina informava dei suoi spostamenti attraverso sms inviati dal suo cellulare, alla famiglia. L’ultimo messaggio era avvenuto il 31 marzo. L’11 aprile, dopo lunghissime ore e giorni di silenzio, è stato rinvenuto il corpo senza vita.
I giornali, la televisione e la radio ci parlano di Pippa Bacca, artista. Artista di chè?
Di Teatro, di Pittura, di Musica?
Artista è un dato identificativo dell’attività lavorativa della persona. Come lo è svolgere mansioni di commessa, di artigiana, di impiegata…
Giuseppina Pasqualino di Marineo, in arte Pippa Bacca, milanese, era una giovane donna con un bagaglio di sogni felici da realizzare, ed era la nipote del famoso pittore Piero Manzoni: la mamma di Giuseppina si chiama Elena Manzoni.

La pittrice Pippa Bacca, in abito da sposa, partita da Milano l’8 marzo, festa della donna, insieme con la sua amica Silvia Moro, voleva portare a termine il progetto “Spose in viaggio” con l’intento di raccogliere materiale fotografico per allestire una mostra. Robe lecite. Niente di più.
Poi le due amiche si sono separate, con l’accordo di riunirsi.
E in questa solitudine, per una di loro il dramma.
La riflessione che ne consegue giunge a indicare che è meglio affrontare i viaggi, lontani, in compagnia, rimanendo in compagnia, e mai da soli. “L’unione fa la forza”, perché di gente o gentaglia, disadattata, avulsa dal contesto civile e sociale, che con l’inganno lede o distrugge la libertà degli altri, se ne può incontrare.
Amava il colore verde, Giuseppina Bacca, nipote d’arte. Lo dice la madre, sorella del grande artista Piero Manzoni, deceduto nel 1963, triste anche lui di dover accogliere in Cielo, dove è arrivata prematuramente all’età di trentatre anni, e tragicamente per mano di un violentatore, la giovane nipote.
E, spenti i riflettori mediatici della cronaca, nella vetrina web, multimedia, del quotidiano.net, rimane, tra le “tele” rimaste, create da Giuseppina, una dal titolo “Il ventre di mia madre” che raffigura una mano alzata, protesa verso la vita e la procreazione, colorata di blu.

Redazione
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Il ventre di mia madre