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           Settembre 2006

PAPA RATZINGER, NON E' SOLO - La Chiesa Cattolica ha tutte le carte in regola, per favorire i necessari contatti e confronti

           di Giuseppe Romeo

 

Articoli e Servizi Particolari

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PAPA RATZINGER, NON E' SOLO
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“la Chiesa Cattolica ha tutte le carte in regola per favorire i necessari contatti e confronti” ___________________________________________________________________________
      

Una parte del pensiero di Carlo Marx riferita alla religione considerata “oppio dei popoli” si ripropone ancora oggi in tutta la sua drammaticità! La reazione dei Rappresentanti del Mondo Islamico ed anche di quello Islamico, detto moderato, al recente riferimento sulla diversa concezione di Dio tra la religione cattolica e quella islamica fatta dal Papa da un pulpito scolastico e non dalla cattedra di San Pietro, mette in luce il disavanzo mentale che esiste in talune popolazioni tra fede religiosa e ragione; infatti, quando, la fede religiosa ma anche qualunque altra dottrina compresa quella marxista, si pone come limite invalicabile alla ragione, il cervello, che il Creatore ci ha dato per la gestione appropriata della nostra esistenza in vita nel discernimento soprattutto tra il bene ed il male, il giusto e l’ingiusto, ristagna appannato lasciandosi prendere istintivamente e non razionalmente soltanto dal rigetto di tutto ciò che percepisce come diverso dalla propria visione delle cose; capita tutto questo anche nelle migliori famiglie!

In mancanza di questo blocco mentale pernicioso per la reciproca comprensione su cui si impernia il reciproco rispetto, i Governanti Islamici si sarebbero accorti certamente che potevano continuare a dormire sonni tranquilli almeno nei confronti dell’innocuo Papa tedesco e che potevano onorevolmente astenersi dal rinfocolare il rischio incombente di approfondire le diversità, a detrimento della disponibilità agli incontri, alla ricerca costante della cooperazione internazionale necessaria per sollevare anche i loro popoli dalle difficoltà esistenziali che alla fine, sotto sotto, stanno alla base anche delle dispute religiose tattiche o pretestuose che siano e che rappresentano il vero e annoso problema da risolvere in molte aree del mondo.

Costoro, infatti, non hanno tenuto conto che prima di questo Papa, del suo autorevolissimo predecessore e della intera Chiesa Cattolica, con qualche grave sbandata già riconosciuta, Gesù Cristo non predicò l’odio, la vendetta, l’invettiva, la sudditanza dei popoli come quelli ancora oppressi in alcuni regimi islamici totalitari, ma la fratellanza, il perdono, l’amore ed il rispetto verso il prossimo che non era rappresentato soltanto dal congiunto o dal clan di appartenenza ma da qualunque uomo della terra; non c’era, pertanto, da chiedere al Papa di scusarsi, ma da cogliere l’occasione per proporre, magari, l’istituzione di una università mondiale sotto l’egida dell’ONU per lo studio delle varie religioni e il dibattito chiarificatore tra gli esponenti più in vista delle varie religioni; del resto, come è risaputo e scontato, la vocazione al dialogo del Papa e della sua Chiesa, alla reciproca comprensione, conoscenza e rispetto, oramai è divenuto un inalienabile e indissolubile patrimonio dell’umanità.

Pertanto, i Governanti Islamici piuttosto che andare a cercare pretesti a difesa dell’orgoglio islamico dei loro popoli, è bene che si aprano all’intero mondo non per dare fuoco alle polveri della nefasta contrapposizione religiosa e della guerra “santa” ma ad intraprendere senza pregiudizi la strada della cooperazione mondiale per fecondarla con la ragionevole ricerca illuminata del comune denominatore delle varie credenze religiose rimaste ancora tutte alla porta del gigantesco mistero della vita e della morte che nessuno ancora è riuscito a spalancare; ricerca che dovrebbe essere volta essenzialmente ad allentare per tutti i popoli della terra la morsa della sofferenza e della sudditanza che è il vero problema reale da affrontare per fare solcare la soglia del benessere riservato a pochi dominanti, governanti compresi, anche a tutti gli altri serventi che ancora stanno in fila e da lunga logorante attesa.

La cultura dell’odio che si sta facendo tanta strada dietro la scia del fanatismo/fondamentalismo islamico non trova nemmeno riscontro nel mondo animale dove anche le bestie più feroci, a pancia piena, diventano innocue; alcuni soggetti che si dicono islamici e che non sono animali ma persone come ogni altro uomo o credente della terra, pur avendo anche la pancia piena professano e praticano, invece, la cultura aberrante del “ martirio” che i diabolici strateghi della propagazione dell’odio propinano a tanti giovani musulmani ancora ingenui e che sta seminando tanto lutto in varie parti del mondo?; cui prodest? Quali sono le effettive finalità che perseguono i mostruosi registi di tanta barbara carneficina a scapito di tante giovani vite, delle loro famiglie e di tanti altri innocenti barbaramente uccisi?

Ogni persona pensante che si pone queste domande su tanta orribile strategia ritengo che sia più propensa a pensare, come me, che non si tratti di questioni religiose ma soltanto di affari sporchi e che gli “infeledi” da punire dovrebbero esserne gli autori.

In questo scenario di scellerata concezione del ”martirio” il Mondo Occidentale e i Governanti Islamici moderati ed illuminati che si sentono offesi anche da questo scempio religioso, ammantato di estrema islamica religiosità, certamente non possono dormire sonni tranquilli o stare con le mani in mano; occorre una comune e solidale alzata di scudi senza mezze parole, tentennamenti o distingui di vario genere, per infrenare, oltre che condannare a parole, la proliferazione di questo inquietante fenomeno.

Il Mondo Occidentale memore della catastrofe cagionata dal nazismo e dalle nefaste conseguenze delle “dittature proletarie” di stampo staliniano e del folle abbattimento delle torri gemelle americane simbolo del grande progresso civile e democratico dell’intero Occidente, con la maturità laica raggiunta e il prudente utilizzo di tutto l’emisfero cerebrale, non può stare a guardare lasciando soltanto agli americani e agli inglesi la gendarmeria per la difesa delle posizioni di civiltà e di benessere raggiunte; occorre, pertanto, investire energie e risorse necessarie per rendere trasparente e comprensibile al Mondo Islamico il vantaggio sociale della nostra concezione e pratica della vita in regime di libertà con tutti i suoi vantaggi e svantaggi spirituali e materiali che la fanno percepire più gradevole rispetto a quella inculcata e praticata tra i musulmani, con un auspicabile civile, rispettoso o meglio fraterno confronto alla ricerca del troppo e del vano da eliminare, esistente tra il modo di essere, di operare ed eventualmente di divenire di tutte le parti in causa.

Nel frattempo, chiunque aborrisce veramente siffatta deleteria cultura dell’odio e della caccia a tutti i costi al presunto infedele deve senza indugi prepararsi a fronteggiare qualunque evento pericoloso o dannoso facendo tesoro dell’antico ma sempre attuale insegnamento si vis pacem para bellum ( se vuoi la pace preparati alla guerra ), anche come deterrente dissuasivo, senza trascurare, tuttavia, la diffusione della pratica anche delle manifestazioni pacifiste che non siano svolte, però, a senso unico ed ogni altra iniziativa di scambio di conoscenze e frequentazioni utili per prevenire o comporre pacificamente eventuali incomprensioni e divergenze, a salvaguardia della pacifica convivenza; la Chiesa Cattolica ha tutte le carte in regola per favorire i necessari contatti e confronti. Auguri di buon lavoro.

Giuseppe Romeo