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          Novembre 2005

Il presepe? meglio quello tradizonale

           di Giampiero Dèlmati

 

Articoli e Servizi Particolari

 

 

 


L’opinione opinabile
Il presèpe ? meglio quello tradizionale

Il presèpio è una tradizione prettamente italiana; una rappresentazione plastica della Natività di Gesù Cristo che si espone a Natale.

Il primo presèpio, secondo la tradizione, sarebbe stato ideato da Francesco d’Assisi (1182-1226), a Gréccio (RI), in Umbria. I più antichi esempi conservati hanno carattere monumentale e, quindi, stabile, come quello d’Arnolfo di Cambio in S. Maria Maggiore a Roma (1280). Il presèpe ebbe grande sviluppo con la Controriforma ( Concilio di Trento 1545-1563), soprattutto in Sicilia, a Genova, a Napoli dove, nel museo della Certosa di S. Martino si trova la più grande e importante collezione di presèpi del mondo. Nei secoli si ebbero presèpi anche di gran cura e di fattura artistica pregevole, come certe statuette del’700 che si trovano a Napoli... poi, col tempo, altre usanze di cultura Nord europea “imposero”, anche nel nostro Paese, lo sfoggio dell’albero di Natale: l’Abete la cui tradizione popolare fa risalire la sua presenza ai riti pagani inneggianti alla prosperità, senza dimenticare il Vischio, probabilmente anch’esso proveniente da credenze ed usanze celto-galliche. Ma torniamo al nostro presèpe nazionale che, se esposto in modo tradizionale è anche motivo, per chi crede e professa la Fede cristiana, di meditazione, d’evento storico, di un qualcosa di realmente accaduto; racchiudendo tutto questo in un alone di misticismo, di gioia e amore in Cristo e verso gli altri. Certo, il Natale d’oggi non è sicuramente paragonabile a quello del fraticello dei poveri Francesco, il quale si sarebbe scandalizzato alle parole: globalizzazione, consumismo, mercato... e quant’altro il business del Natale consumistico impone. Ma queste sono cose ormai risapute, dette e ridette... ma la cosa che più mi tange negativamente è quando sento annunziare dai media con enfasi e un pizzico d’orgoglio (?!): ”...nel presèpio napoletano, quest’anno vedremo Al Bano in costume, Adriano Celentano “rock e lento”, Loredana Lecciso, forse ancora Maradona, Berlusconi (con o senza bandana?), e politici vari... chi più ne ha più ne metta!. Per favore, non parlatemi di presèpio in questa guisa! Quello non è un presèpio, è la dabbenaggine, la superficialità, nonché la pochezza culturale, la mancanza di rispetto delle tradizioni e dei valori; è un pessimo esempio di mistura sacro-profana, molto diffusa ai nostri tempi, che non porta a nulla se non ad una carnevalata, a mio parere, di pessimo gusto. Cosa vogliamo dire ai bambini, che la Lecciso, Adriano e compagni stavano tra i pastori che si recarono alla famosa grotta di Betlemme? per favore, per favore!
Questa volta è un’opinione natalizia, in ogni modo opinabile, s’intende.

Gianpiero Dèlmati