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     Gennaio 2010

Sole Nero a Kabul -

di Gianpiero Dèlmati

 

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Sole nero a Kabul

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Sinceramente, mi sento di non formulare nessun auspicio per un nuovo anno che tanto invoca la Pace nel mondo ma che, purtroppo, non sembra essere foriero di tale augurio. Militari italiani caduti in battaglia, altri feriti, militari americani e diverse nazionalità uccisi, stragi di civili, kamikaze sempre all’opera; focolai di terrorismo che covano come carboni ardenti sotto la brace, Medio Oriente allarmato, Yemen in ebollizione… allarmi terroristici in tutto il mondo. Ebbene, tutto ciò e quant’altro fanno poco auspicabile l’augurio per un felice 2010. Voglio solamente ricordare quanto accaduto a Kabul sotto il sole settembrino dell’anno appena trascorso. Sei nostri militari della Brigata Folgore (della quale si ricorda l’eroica battaglia di El Alamein nella II guerra mondiale), giovedì 17 settembre ’09 sono stati uccisi, ed altri quattro feriti, da un attentato talebano; un mezzo Lince del nostro esercito è stato fatto segno di una carica esplosiva di circa 200 kg mentre percorreva la Massaud Circle con compito di scorta. Un “attacco-attentato” vigliaccamente sferrato! In più, strage di civili. Alle 9,30 di giovedì, il Sole di Kabul è diventato nero per i nostri ragazzi in missione di pace in quel lontano Paese. Unendomi al profondo dolore dei famigliari, degli amici e della Nazione intera, esprimo la mia opinione. Come sempre, i politici nostrani manifestano, a maggioranza, dolore e afflizione per quanto accaduto. Alcuni esprimono il parere di un ritiro immediato… dimenticandosi che, a suo tempo, hanno condiviso l’invio di nostre truppe in quel Paese, così in diversi altri, per missioni non di guerra, ed in simbiosi con altre Nazioni - ISAF a guida NATO -.  Ma questo fa parte di un modo d’essere di alcuni politici… e non voglio dilungarmi in merito. I fatti sono sotto gli occhi di tutti: i Talebani sono produttori e venditori di oppio… droga! Ed è con questa, tra altre attività, che si procurano le armi. Inoltre, “esportano” il terrorismo le cui mire sono note a tutti. Questi attentati non sono, a mia opinione, diretti espressamente contro gli Italiani, poiché altri soldati di diverse Nazioni hanno sacrificato la loro vita in casi similari; gli attentati hanno lo scopo e la finalizzazione di promuovere il ritiro dal territorio delle Forze alleate, così, gli attentatori possono spadroneggiare in tutto e per tutto, anche incutendo terrore fra la popolazione civile. Il tutto praticato affinché si possa incolpare di quanto accade gli “stranieri”, che ostentano le loro armi e… far passare il messaggio psicologico che nessuno è sicuro in Afghanistan; rammentiamo le crudeli minacce, in alcuni casi messe in pratica, verso chi si fosse recato alle urne per una votazione democratica (gli eventuali imbrogli elettorali non rientrano in quest’opinione). Il mio parere è di non abbandonare quelle popolazioni al loro destino, come qualcuno ha ventilato, ma di prendere in considerazione, a livello internazionale, il rivedere le strategie con nuove politiche di pace atte a rafforzare la fiducia degli Afgani nei confronti dell’ISAF. Mi sovviene una stramba idea: perché non comprare, tramite NATO, la droga direttamente dai contadini, pagandola meglio dei Talebani, e poi usarla a scopo farmaceutico nelle industrie del settore? Forse così, i Talebani avrebbero maggior difficoltà nel reperire danaro per le armi… Non vogliatemene, è un’opinione come un’altra. Certamente bisogna trovare una via risolutiva, poiché la pace in quei lontani Paesi è di difficile attuazione. Chiosando, auspico che il Sole di Kabul non diventi più nero, per nessun uomo, sia egli in missione di pace, sia egli autoctono. Per la seconda volta: sinceramente, non mi sento nello stato d’animo di augurare un felice anno nuovo. Mi sembrerebbe ipocrita. Solamente: magna me spes tenet!

 

 Gianpiero Délmati