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          Gennaio 2006

SPIAZZATA LA SINISTRA DAL GOVERNO BERLUSCONI

           di Giuseppe Romeo

 

Articoli e Servizi Particolari

 

 

 


  La politica non deve impedire gli affari, ma evitare che diventino sporchi -
 Spiazzata la Sinistra Dal Governo Berlusconi
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Il Governo in carica ha davvero spiazzato la Sinistra ed anche le Organizzazioni Sindacali; non glielo perdoneranno!
Chi, come me pur avente il cuore battente a sinistra, ha votato per la Casa Delle Libertà ma per il suo programma pubblicamente contratto e sottoscritto dal Presidente Berlusconi e non certo per simpatia o antipatia personale verso qualcuno dei tanti personaggi che si occupano di politica, stati di animo questi ultimi che non rappresentano una buona compagnia di cabina elettorale, si sarà accorto certamente, seguendo le varie vicende politiche di questo ultimo quinquennio, che l’attuale Maggioranza ha invaso anche  il campo storicamente appannaggio della Sinistra.
A parte il merito che bisogna riconoscere all’attuale Maggioranza di avere dato per la prima volta dopo oltre cinquanta anni una autorevole sterzata alla politica proponendosi agli elettori con un preciso e non fumoso programma di governo e di avere adescato ora, come sembra, anche gli avversari politici raggruppati nell’Unione che si stanno affardellando per proporre il loro, ancora sconosciuto, bisogna riconoscerle anche quello di avere esentato dall’imposta sui redditi (IRPEF), e quindi dall’obbligo di presentare il mod.730 diversi milioni di Italiani (10milioni secondo il Ministro Tremonti) non ricchi ma che facevano e fanno fatica ad arrivare a fine mese con un reddito annuo non superiore a 7.500,00 €  e di avere messo mano a non poche necessarie  e tanto impegnative riforme istituzionali.
Tale esenzione fiscale e procedurale (11 categorie di soggetti  esentati dall’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi) per gl’Italiani meno abbienti significa che moltissimi di questi contribuenti, oltre a non subire più alcuna imposta diretta sui loro redditi non vanno più a fare la fila per presentare la dichiarazione, mod.730, presso i CAF, Centri di Assistenza Fiscale che sono  in mano soprattutto delle Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative con in testa la CGIL, risparmiando anche il compenso dovuto per la compilazione e trattazione di ogni singola dichiarazione che fanno i CAF, pari a quello che lo Stato corrisponde ai predetti Centri e che per l’anno 2004 è stato fissato in € 14.33 elevato per il 2005 a €14.62 in applicazione della variazione percentuale del 2,0% dei prezzi al consumo verificatasi negl’indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati nell’anno 2004; significa pure che la platea dei CAF comprendente, come detto CGIL, CISL e UIL va a perdere il consistente incasso di € 146.200.000,00 pari a vecchie lire 283.082.267.400; euro che lo Stato deve corrispondere ai predetti Centri,  a carico del  proprio bilancio, per legge approvata nella passata legislatura su impulso certo delle consorterie politico/sindacali dell’epoca; significa inoltre che, da una parte, nelle tasche dei contribuenti esentati, appartenenti alla categoria povera dei cittadini come detto rimarranno altrettanti euro, e che tutto sommato sono stati posti con questa manovra del Governo Berlusconi,  a riparo sia pure parziale del deprezzamento del potere di acquisto dei loro redditi; dall’altra parte significa che lo Stato ha trovato maggiori risorse, pari alle somme che doveva erogare in favore dei CAF, da potere utilizzare per soddisfare altre esigenze non esclusa quella di coprire  parzialmente la riduzione del gettito fiscale derivante dall’abbassamento delle aliquote delle imposte sui redditi e dall’abrogazione delle imposte sulle successioni che faceva e fa ancora gola a chi non si è liberato dal tarlo della lotta di classe e dalla rivolta contro la proprietà privata e di chi la detiene.
            Una forza politica di Sinistra democratica degna di questa autorevole connotazione storica e le Centrali Sindacali che si ammantano del fardello della protezione dei più deboli, non dico che dovevano osannare per questa manovra di liberazione fiscale nei confronti dei più bisognosi del Paese, ma almeno dare atto al Governo di avere compiuto una rispettabilissima scelta politica; invece per larga parte dello schieramento dell’opposizione di Sinistra è come se nulla fosse accaduto; anzi, mostrano di avere il dente avvelenato, senza accorgersi che, con il gran da fare che si stanno dando  per abbattere il Governo in carica, senza tirare fuori dal cilindro quello che concretamente intendono fare se riusciranno a rovesciare l’attuale Maggioranza, danno   agli italiani che seguono un poco le vicende politiche per passione come me e non per simpatia o antipatia verso gli addetti ai lavori, la netta sensazione che l’obbiettivo vero che intendono perseguire, costi quel che costi, è quello di riprendere il potere e poi si vedrà.
            Tutto questo traspare anche dalla astiosa eccitazione da cui si fanno prendere non pochi dei tanti galli schierati a sinistra nel pollaio della politica, ogni qualvolta che  parlano o si confrontano nell’utilizzo dei mezzi di comunicazione pubblica e privata; questo certamente non è uno spettacolo che può fare piacere a chi vorrebbe vederli avveduti, coinvolti e determinati nelle ricerca delle più appropriate soluzione per salvaguardare l’interesse generale del Paese, piuttosto che come attori presi da un convulso desiderio di cavalcare a tutti i costi la gallina distraendo gli spettatori dalla cova delle uova e dall’allevamento dei pulcini necessari per soddisfare adeguatamente i fabbisogni della intera Collettività.
            Certo, il desiderio di cavalcare, è innato in ogni persona umana ed è per questo che è molta diffusa per molte ragioni personali e di gruppo, comprese soprattutto quelle della propria convenienza e basta, la voglia spasmodica di fare affari e di massimizzarli; ma la politica, quella vera, che si deve occupare anche degli affari per fare crescere le condizioni di maggiore produzione e distribuzione della ricchezza nazionale, deve prevenire anche e soprattutto che diventino sporchi, risparmiandosi la fatica di dovere ricorrere dopo ai ripari; impresa difficilissima questa per i pochi campioni in campo che la propugnano fintanto che rimarrà cinta d’assedio, come è, dai poteri forti comprese le Centrali Sindacali che ancora possono fare quello che vogliono con i loro bilanci senza dovere dare conto a nessuno di quello che spendano, rimanendo nell’ombra come enti di fatto (associazioni irregolari), in barba alle regolamentazioni della loro registrazione prevista dall’art.39 della Costituzione ma non ancora attuata; lo si vede da come tanto facilmente molti dei loro Segretari Generali, cui si aggiungerà per le prossime elezioni anche quello attuale della CISL, sono passati e passano disinvoltamente dal banco delle loro segretarie sindacali a quello parlamentare annidandosi normalmente nello schieramento di Centro Sinistra.
            In questo scenario soltanto gli ingenui possono continuare a credere ancora che molti scioperi generali o parziali organizzati contro l’attuale Governo con i soldi dei contribuenti e con le quote associative dei lavoratori organizzati,  siano stati dettati da nobili ragioni rivendicative e non da sfacciati interessi di bottega volti unicamente a ostacolare e a scalzare l’avversario politico.
            Non c’è proprio da stare allegri  in questo stato di cose, contraddistinto dagli alti costi che ha lo Stato, sopportati da chi paga le tasse, e per questo tipo di politica, incapace ancora di affrancarsi dall’assedio degli affaristi senza scrupoli; perciò, occorre che gli elettori piuttosto che disertare le urne e lasciare libero il campo della politica alle scorribande dei politicanti di professione, devono andare a votare scegliendo quelle forze politiche in campo rappresentate da esponenti non rabbiosi ma attenti alle altrui ragioni e calibrati nel modo di gestire il potere; ce ne sono tanti ancora, per nostra fortuna!
            Io che non sono interessato agli aspetti personali degli attori della politica ma a quello che vanno facendo concretamente, non vedo pertanto che esista, nell’attuale scenario politico, alcuna plausibile ragione per non confermare il voto all’attuale Maggioranza non esente ovviamente da critiche anche severe, ma che vedo maggiormente più coesa con le sole tre punte in campo (Berlusconi, Fini e Casini) e in grado di fare fronte adeguatamente alle necessità nazionali e internazionali del Paese, rispetto all’Opposizione tanto variegata e intruppata nell’Unione; mi auguro, tuttavia, che in caso di conferma del Governo Berlusconi, il Presidente non prenda più di petto le sue eventuali ulteriori annose vicende personali relegandone le querelle fomentate dai suoi avversari  ad altro esponente di basso rango istituzionale, che non si occupi più del colore delle Toghe ma delle loro necessità operative a salvaguardia della loro precisa, puntuale ed imparziale funzione istituzionale, che tenga in panchina gli esponenti politicamente squalificati anche se ingiustamente e che si faccia affiancare da consiglieri disinteressati ed esperti tenendo a bada gli immancabili cortigiani; mi auguro, altresì, che il Ministro dell’economia, più da manager che da professore, recuperi il tempo perduto nell’abbattimento degli sprechi delle risorse pubbliche non con generiche riduzioni percentuali su tutti i fronti come si  e fatto sino ad ora anche con i precedenti governi, ma con il preventivo monitoraggio e pubblicazione delle fonti di spesa e la tempestiva interruzione dei flussi improduttivi e che adegui in modo appropriato la struttura operativa necessaria per garantire il gettito tributario programmato mandando a casa i dirigenti preposti in caso di insuccesso; mi auguro pure, infine, che la Casa delle Libertà prenda non soltanto la denominazione di Casa Comune Del Cittadino CCDC ma anche la collocazione territoriale, almeno, in ogni capoluogo di provincia con strutture operative idonee a recepire soprattutto i bisogni locali soprattutto della Gente Comune e a dare tempestive informazioni sull’attività governativa e parlamentare resasi necessaria per neutralizzare la propalazione, ad arte, di notizie erronee o false e tendenziose come spesso vanno facendo molti politicanti, all’interno ed all’esterno delle rispettive coalizioni, per discreditare i loro avversari.

             Giuseppe Romeo