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Pubblicato su AUPI News  -  anno VI - n.22 - giugno 2004

 

     Settembre 2004    >

Nuccio Fava e "Calabria da Amare"

Intervista di Angela Battaglia  

 

Da altre Testate Pubblichiamo

NUCCIO FAVA, E "CALABRIA DA AMARE"

Lo spunto è il libro, il suo libro: "Calabria da amare".
E, come si può, a farsi sfuggire l'occasione per un escursus discorsivo sul pianeta Informazione..., sulla Narrativa, sulla Poesia...
Con chi?: Nuccio Fava. Il famoso giornalista e scrittore. E, per due volte, direttore del TG1 nazionale.
L'ambiente, la "scenografia", è la piazzetta davanti all'ingresso dell'ex chiesetta adiacente l'ingresso del municipio di Pavia. E' all'interno che verrà presentato, da lì allo spazio temporale di mezz'ora, il libro pubblicato da Città del Sole Edizioni: "Calabria da amare". Che ha, "Calabria da amare" come primo sottotitolo: Università e Sviluppo.
Argomenti che pesano: titolo, e sottotitolo.
 


Nuccio Fava, cordiale e sorridente accoglie, nel pomeriggio dell'ultimo giorno del mese di maggio, con affabilità, i giornalisti:
- "Diamoci il tu".
Va bene. Il Tu, è di circostanza. " L'intervista... - chiarisco - è per il periodico culturale AUPI news. Incominciamo?.
- Incominciamo.
- Io... non ho letto il tuo libro. Dovresti spingermi a leggerlo.
- "La cosa più importante per me - risponde lo scrittore Nuccio Fava - è questa apertura del libro, le prime 70 pagine, che sono una lunga intervista ragionata con i Rettori delle università calabresi; e cioè con la maggiore risorsa della Calabria, che sono le energie intellettuali (insieme al patrimonio storico, le bellezze e tutto il resto)".
- Un Nuccio Fava, grande cultore, giornalista importantissimo non è pensabile che possa rimanere ad una utenza regionalistica. Penso che ci sia anche qualche messaggio un pò più universale. Nel senso che si può attingere da una certa fonte per trasmigrare ad altre menti, ad altre intelligenze. Quale è il sottofondo di questo messaggio che sicuramente ci sarà.
- "Vi è un segno dell'Era Globale che secondo me viviamo".

- Passiamo, alla Televisione?
- "Televisione, ahime!"
- Ahime, ahinoi - concordo -. La televisione che sta percorrendo un percorso che è fuori dai canoni dell'alta informazione. Quindi non penso che tu possa avere dei rimpianti...
- "No! No!"
- Oppure, potresti averli, i rimpianti, per degli interventi focalizzati..., un pò come è per il libro "Calabria da amare". Se tu oggi fossi in Televisione, cosa cambieresti?
- "La Televisione per certi versi ha fatto tutto - risponde Nuccio Fava -. Quindi, non si tratta di cambiare di per sè moduli. Si tratta di cambiare la sostanza della televisione che può essere paragonata a una bomba atomica o all'energia nucleare. Tu sei consapevole di questo, l'uso che ne fai: può essere di distruzione, o di crescita".
- E l'Informazione, a che punto sta?
- "L'Informazione italiana - dice serio l'ex direttore Rai del TG1 - fa preoccupare il Parlamento Europeo. - e aggiunge:"C'è una direttiva su tutto il sistema informativo che ha problemi, anche quello americano... Però la situazione italiana è unica al Mondo!: c'è un signore che possiede tre reti televisive; che "possiede" la RAI; che ha addirittura Emilio Fede che dirige un telegiornale... quindi io ormai parlo di RAI- Fininvest come di unico Canale... Ma la cosa che è più grave - continua a muoversi il famoso personaggio del giornalismo nazionale, camminando su un terreno esplorato, conosciuto e sofferto - è vedere che i politici vanno a discutere sui grandi problemi italiani inserendosi tra gli artisti del mondo dello spettacolo.

Lungi dai moduli televisivi Faviani, quindi, i programmi seri ridotti a leggeri; e ancora piu' lungi i nuovi modelli divistici dei giovani che da aspiranti veline o protagonisti dei reality show si atteggiano, influenzando a valori effimeri i coetanei, a personaggi o star.

- "Stiamo vivendo un grande passaggio d'epoca - si addentra sui Contenuti Nuccio Fava - Per cui c'è da riflettere, non solo su quello che come Televisione dai: una televisione che non sa educarci al gusto del bello..., ma anche sulla responsabilità etica di quanto, come Televisione, sottrai alla coscienza critica, e alla valutazione degli Italiani sul grande passaggio d'Epoca che stiamo vivendo. Iraq, torture,  sensazionalismi ...".

Passiamo a un altro settore e parliamo di poesia.

- La Poesia è una forma di comunicazione che dà dei messaggi. Ci salva un pò la poesia da questi reality show , dai falsi miti, e da certa esasperata Informazione?
- "La poesia si salva sempre - ed eleva, il capitolo a parte, Nuccio Fava -. La Poesia, misteriosamente, c'è. E c'è anche una domanda di Poesia, se è vero che importanti Quotidiani fanno i supplementi di Poesia. Questo è perchè c'è una Domanda, una richiesta di Poesia. E se del resto tu rileggi oggi Leopardi, e non solo la poesia, quella tecnicamente tale, ma rileggi le Operette Morali, tu trovi un giudizio sui gazzettieri e sulle Gazzette, che è una valutazione davvero profetica di un grande poeta apparentemente pessimista e chiuso a "L'Infinito "..." .

E concludiamo, rimembrando Leopardi:
"La donzelletta vien dalla campagna,/ In sul calar del sole...".
- Guarda come è descrittivo Leopardi, ci fa la cronaca. E' un Cronista, Giacomo Leopardi, vero? .

- "Sì, Giacomo Leopardi è un collega cronista".



Angela Battaglia